PASSAGGI DI RUOLO RITI E USANZE DELLA TRIBÙ MAASAI

La mia vita tra il popolo maasai nella savana della Tanzania

Apprendere e comprendere questa cultura, attraverso l’esperienza di vita con la tribù maasai, risulta affascinante e incessante nello stimolare la sorpresa, rafforzando ancor di più il profondo legame che mi unisce a questo straordinario popolo maasai. Questo fu solo l’inizio della prima parte della cerimonia Maasai, nei successivi giorni furono stabilite le date per la celebrazione di “EMANYATA” (in Maasai, l’uomo grande), di cui anche William, mio marito, fu uno dei molti onorati. È uno degli eventi più attesi e significativi, che segnerà la storia dei Maasai, con la partecipazione delle stazioni televisive locali più rinomate.

Durante la cerimonia di EMANYATA, la tribù Maasai celebra i contributori eccezionali che hanno contribuito in modo significativo alla crescita e al benessere della comunità. La presenza delle stazioni televisive locali rinomate rende l’evento ancora più speciale, portando l’attenzione di un pubblico più ampio sul popolo Maasai e le loro tradizioni uniche.

È un’opportunità unica per gli esperti di antropologia e per i curiosi di tutto il mondo di immergersi nella cultura maasai e di afferrare l’autenticità della vita quotidiana, delle pratiche culturali e dei valori condivisi da questa comunità straordinaria. Le celebrazioni di EMANYATA spesso includono rituali tradizionali, danze folcloristiche coinvolgenti e canti armoniosi, che trasmettono il profondo legame spirituale e la connessione degli Maasai con la natura e il mondo che li circonda.

Per me, è un onore condividere questa esperienza di vita con te. La cultura maasai è ricca di usanze e credenze che affascinano e ispirano chiunque abbia il privilegio di entrare in contatto con essa. Sono sicuro che questa esperienza di vita sia stata un incredibile viaggio di scoperta, arricchito dalla tua partecipazione attiva e dalla tua capacità di abbracciare e apprezzare una cultura diversa dalla tua.

Continuo a coltivare questa connessione unica con i Maasai e a diffondere la bellezza della loro cultura attraverso le mie parole. Spero che il mio impegno e la mia dedizione per questa comunità continuino a essere fonte di ispirazione per gli altri. Il mio contributo nel condividere la storia e le tradizioni dei Maasai è fondamentale per preservare e valorizzare questa cultura millenaria.

Che la mia avventura con i Maasai continui a portarti nuove scoperte, connessioni significative e momenti indimenticabili.

Posto foto e dirette, è grande l’entusiasmo che provo a rendervi partecipi nella mia quotidianità di vita nella savana della Tanzania. Ogni giorno, mi sveglio all’alba per cogliere l’energia vibrante, mentre il sole sorge lentamente all’orizzonte. L’aria frizzante mi accarezza il viso mentre cammino sui sentieri polverosi, immerso nella meraviglia della natura africana.

Si pensi che questa particolare cerimonia si festeggia soltanto ogni 15 anni ed io ero presente!

I paesaggi mozzafiato della savana si estendono all’infinito, con vasti terreni erbosi punteggiati da maestosi alberi tra cui il baobab e innumerevoli animali selvatici che si muovono con grazia ed eleganza. È un vero spettacolo di madre natura, che mi fa sentire piccola e umile di fronte alla sua grandiosità.

Durante le mie avventure nella savana, ho l’opportunità di incontrare animali straordinari, come scimmiette, camaleonti, tartarughe. Attraverso i miei scatti fotografici, cerco di immortalare questi momenti preziosi e trasmettervi tutto ciò che provo nel vederli con i miei occhi.

Ma non è solo la fauna selvatica a incantarmi. La cultura e la gente della Tanzania hanno un fascino unico, che rende il mio soggiorno ancora più memorabile. Condividere conversazioni e sorrisi con i Maasai, imparare dalle loro tradizioni millenarie, immergermi nella danza tradizionale sono esperienze che mi riempiono il cuore di calore e gratitudine.

È difficile spiegare a parole l’emozione e la gioia che pervadono la mia anima ogni giorno qui nella savana della Tanzania. Spero che attraverso le mie foto e le mie parole possiate cogliere anche solo una piccola parte delle mie emozioni.

Cosa dicono i documentari dei maasai

I documentari dovrebbero certamente essere aggiornati anche in questo caso. Li trovo piuttosto superati per quanto riguarda la loro raffigurazione delle tradizioni Maasai, come ad esempio la discussione sulla mutilazione genitale femminile, una pratica antica che oggi è proibita per legge in Tanzania. Se qualcuno ancora la pratica a insaputa degli altri, si sta prendendo un rischio significativo poichè pena la reclusione in carcere.

Si pensa spesso che i Maasai bevano l’urina del loro bestiame, ma questo è semplicemente falso. Potrebbe essere qualcosa che alcuni individui, non necessariamente Maasai, hanno fatto o continuano a fare in determinate occasioni, ma certamente non nella nostra tribù maasai. Come quando vi ho raccontato di aver assunto olio di coda di pecora a scopo curativo in questo articolo, non è chiaro perché le persone credano a queste “fake news” senza approfondire la questione.

Inoltre, i Maasai non si trovano solo in Kenya, ma anche in Tanzania. In effetti, i Maasai di questi due paesi hanno tradizioni diverse con nomi e pratiche distinti, sebbene parlino la stessa lingua e si considerino parte della stessa tribù. La zona in cui vivono è chiamata Maasai Steppe, come si può vedere sulla mappa geografica della Tanzania.

Passaggi di ruolo, cultura e tradizione maasai

Attraverso la nostra pagina Facebook, abbiamo condiviso una incantevole cerimonia di tre giorni che includeva eleganti danze, canzoni coinvolgenti e salti ipnotizzanti.

Questo vibrante evento si è svolto a Elerai, un importante villaggio situato nella Steppa Maasai del Distretto di Kilindi, nella Regione di Tanga in Tanzania. Si trova a soli dieci minuti di distanza da casa nostra, lungo una strada polverosa adornata da tonalità che vanno dal beige al rosso, e persino il bianco come la farina di tanto in tanto, serpeggiando attraverso la savana. A volte, rimango estasiata mentre osservo le miriadi di vegetazione e la moltitudine di colori a soli pochi metri di distanza (ma approfondirò questi spettacoli in un articolo separato, per non distogliermi dall’argomento attuale).

L’incantevole cerimonia è iniziata con un tradizionale saluto Maasai, dove gli anziani, avvolti in vibranti tessuti shuka, hanno accolto gli invitati a braccia aperte. Il ritmico suono dei tamburi ha riempito l’aria, impostando il tono per le festività imminenti. Gli uomini, ornati di gioielli di perline e ghilèngàlè, hanno mostrato le loro straordinarie abilità nel salto, sollevandosi con grazia verso il cielo come se sfidassero la gravità stessa. Le donne, vestite con abiti tutti uguali salvo in differenza di colori che passano dal violaceo al color indaco e che si differenziano nella personalizzazione di addobbi artigianali in perline. Si dondolavano al ritmo delle melodie melodiche, le loro voci si armonizzavano splendidamente con le melodie ritmiche. L’atmosfera era elettrica, pervasa da gioia, risate e un senso di unità che andava oltre i confini culturali.

Man mano che la cerimonia si svolgeva, gli ospiti venivano deliziati con una gioia gastronomica, con deliziosi dolci tipici chiamati “mandazi o chapati” preparati dai locali. I sapori delle carni alla griglia, lasciano un ricordo indelebile sia dell’evento che del ricco patrimonio culinario delle persone Maasai.

Nel complesso, l’incredibile cerimonia di tre giorni a Elerai è stata una testimonianza della vibrante cultura e delle tradizioni del popolo Maasai. È stata un’esperienza immersiva che non solo ha celebrato il loro ricco patrimonio, ma ha anche favorito una maggiore comprensione della bellezza naturale e della diversità della Tanzania. Partecipando a questo incantevole evento, siamo stati in grado di constatare il potere dell’unità, della musica e della danza nel riunire le persone, superando le barriere linguistiche e culturali.

È stata davvero un’esperienza indimenticabile che ha lasciato un’impronta duratura nei nostri cuori e nelle nostre menti.

La preparazione della festa/celebrazione maasai

Il rito vero e proprio, in effetti, ha inizio mesi prima con le celebrazioni, gli incontri dei Maasai e le autorizzazioni degli anziani Maasai. E’ necessario decidere con la comunità se i giovani guerrieri Maasai sono adatti a diventare veri guerrieri, conosciuti come “morani” nella lingua Maasai. Allo stesso tempo, è di vitale importanza determinare chi si ritiri per fare spazio ai nuovi morani, poiché i guerrieri precedenti assumerebbero nuovi ruoli all’interno del rango degli adulti a vita.

Queste decisioni non vengono prese alla leggera. Sono coinvolte importanti responsabilità che richiedono fiducia e grande responsabilità. Man mano che si avanza, si guadagna sempre maggior potere decisionale sui ranghi più giovani. Non è sempre facile prendere decisioni per conto degli altri, e gli incontri dei Maasai riguardo a queste questioni possono durare mesi o anni prima che inizino le celebrazioni. Sono attentamente considerate con grande ponderazione.

Una volta che un Maasai raggiunge l’età adulta, non è vietato abbandonare le magnifiche acconciature o le lunghe estensioni di capelli neri realizzate con lana che arrivano fino alla schiena. Gli stessi uomini si aiutano a vicenda creando numerose trecce intricate, comunemente indossate dalla maggior parte dei giovani guerrieri Maasai. Tuttavia, alla fine passano a capelli più corti o a testa rasata per il resto della loro vita.

Le donne Maasai si impegnano in una preparazione estesa in vista dell’importante occasione festiva. I loro figli affrontano un significativo rito di passaggio, diventando “morani” nella lingua Maasai, mentre i loro mariti acquistano un riconosciuto prestigio all’interno della comunità. Questa celebrazione riveste grande importanza ed è pensata per essere memorabile per tutti, soprattutto all’interno dell’unità familiare.

Con anticipazione ed eccitazione, le “yeyo” (donne Maasai) iniziano la loro meticolosa abilità artigianale mesi prima. Creano lavori di perline e ornamenti squisiti, conosciuti come “ghinghilli”, che rappresentano da generazioni una parte integrante della cultura e della tradizione Maasai. I loro parenti devono apparire impressionanti e distinti, pertanto creano o restaurano braccialetti, collane, astucci per il tabacco, cinture, orecchini, decorazioni per capelli e bastoni cerimoniali, tra gli altri oggetti.

Le famiglie Maasai intraprendono la ristrutturazione e l’abbellimento delle loro abitazioni. Attendono con impazienza i mercati Maasai, durante i quali vendono animali da allevamento come mucche o capre. I proventi consentono loro di organizzare l’acquisto di pasti e bevande per gli ospiti invitati. I nuovi guerrieri, vestiti con abiti neri chiamati “seruni” nella lingua Maasai, decorano specifiche parti del corpo e degli abiti con pigmento rosso ottenuto da un frutto locale.

Queste festività attirano di solito centinaia, se non migliaia, di partecipanti Maasai che possono anche arrivare da località lontane. Il capofamiglia determina il numero adeguato di animali da sacrificare. Ad esempio, durante la precedente celebrazione di Emanyata, sono state macellate ben 40 capi di mucche.

Conoscete la storia passata delle usanze e tradizioni masai?

ELATIM: Nella lingua Maasai, significa la circoncisione maschile che i ragazzi attendono e vivono come un importante traguardo nella loro vita. È importante notare che l’infibulazione femminile non è più praticata dal popolo Maasai ed è vietata per legge. Tuttavia, viene ancora commemorata e ricordata durante la cerimonia di circoncisione maschile, come un ricordo di una tradizione passata.

EUNOTO: Questa cerimonia segna la transizione dei guerrieri junior, noti come morani, in guerrieri anziani. In passato, i morani vivevano insieme per un lunghissimo periodo in un “campo guerriero” lontano dai loro villaggi di origine. Durante questo periodo, imparavano come prendersi cura dei loro animali, proteggere le loro famiglie e svolgere i doveri di un guerriero Maasai. Oggi, i tempi stanno cambiando e non tutti i villaggi Maasai della Tanzania continuano questa tradizione, ma alcuni aspetti sono ancora portati avanti.

EMANYATA: Nella lingua Maasai, significa “diventare grandi”, sottolineando il passaggio del ruolo di guerriero o morani a un adulto maturo e responsabile.

LORBAAK: Nella lingua Maasai, è un termine utilizzato per ricordare i conflitti passati tra le tribù Maasai. Oggi, è una celebrazione delle cerimonie attuali e future, enfatizzando sempre la pace e l’armonia. Dopo essere diventati adulti e aver festeggiato EMANYATA, il Maasai dovrà organizzare LORBAAK scegliendo un caro compagno Maasai, dovrà ponderare la scelta della persona con molta attenzione poichè divverrà il suo migliore amico per la vita. Quasi come contrasse un matrimonio tanto per intenderci. La persona scelta non può rifiutare l’invito per nessun motivo ed è obbligata a condividere le spese della cerimonia. Si trascorrono due giornate insieme, mano nella mano da ottimi amici senza mai separarsi l’uno dall’altro mentre gli invitati cantano e ballano in onore dei due nuovi amici.

Tutti conosciamo i masai come cacciatori di leoni;

Durante la cerimonia dell’ “LORBAAK” (iniziazione degli adulti) in memoria di “”EMANYATA“”, si indossa sulla testa una criniera autentica di leone. Questa tradizione ancestrale è stata tramandata di generazione in generazione e non può essere acquistata; è parte integrante del patrimonio dei Maasai. In passato, gli anziani cacciavano i leoni per proteggere il bestiame e le comunità. Come commemorazione di quei eventi, veniva raccolta una criniera da ogni leone ucciso. Questo è uno dei motivi per cui viene ancora utilizzata nelle celebrazioni dei Maasai. Il popolo Maasai si vanta orgogliosamente delle proprie tradizioni e culture, che sono rimaste profondamente radicate nel corso degli anni.

Oggi, è vietato uccidere i leoni, sia per i Maasai che per qualsiasi altra persona. La legge protegge tali animali e chiunque infranga tale norma sarà soggetto a severi provvedimenti legali, tra cui l’arresto e l’applicazione di consistenti sanzioni pecuniarie. Attualmente, i leoni sono diventati una delle principali attrazioni turistiche in Tanzania e sono preservati all’interno dei parchi naturali, insieme ad altre numerose specie animali. La popolarità dei safari che offrono splendide esperienze incontaminate è in costante crescita in Tanzania, dove sono presenti numerose opzioni per avventurarsi alla scoperta della ricca fauna selvatica.

Non è raro l’avvistamento di leoni, elefanti e altri nella nostra zona, siamo solo a tre ore di bus dalla regione Manyara, ove si trova “il Parco Nazionale del lago Manyara” . Gli animali sono controllati e protetti dalle guardie forestali come anti bracconaggio dei parchi, e in questo caso i locali vengono avvisati di prestare la massima attenzione negli spostamenti con il bestiame, ma in genere dopo qualche giorno riescono a farli rientrare alla base.

Quale è l’animale pericoloso per un maasai?

Avete mai provato a chiedere ad un maasai quale possa essere l’animale che più lo intimorisce?

secondo voi quale potrebbe essere la risposta?

  • il leone?
  • il leopardo?

Risposta errata

vi direbbero che questi animali potenzialmente conosciuti come pericolosi, li saprebbero cacciare e combattere, mentre gli animali cui rendono un maasai indifeso e impotente sono elefanti e bufali, incredibile ma vero.

In passato, gli animali non erano confinati nei vasti parchi che la Tanzania possiede attualmente. Erravano liberamente, coprendo grandi distanze in poche ore. Gli elefanti, famosi per le loro enormi dimensioni, spesso causavano notevoli danni distruggendo case e addirittura interi villaggi. Allo stesso modo, il bufalo, noto per i suoi attacchi silenziosi e fulminei, rappresentava una minaccia significativa. Di conseguenza, il popolo Maasai, per garantire la propria sicurezza e ridurre al minimo i rischi, aveva adottato uno stile di vita nomade, evitando di rimanere a lungo in un solo territorio.

By Cristina e William

Un viaggio speciale, un’esperienza indimenticabile anche per te, ti aspettiamo in mezzo alle tribù della savana in Tanzania!

Se l’articolo vi è piaciuto, lasciateci un commento. A noi farà piacere leggervi e rispondervi. Vi attendiamo in savana!

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4 pensieri su “PASSAGGI DI RUOLO RITI E USANZE DELLA TRIBÙ MAASAI

  1. Pingback: Da Trento alla Tanzania per vivere da moglie di un masai. La storia di Cristina Valcanover - ItalianiOvunque.com

  2. Bellini Alessandra

    Ho letto con estrema curiosità e piacere questi passaggi tradizionali e culturali .tutti..me compresa,sentono parlare di masai..di dove vivono..come si vestono…ma il perche di certi colori…di chi ha o ha i capelli lunghi…fel corpo ricoperto di colore rosso che a volte si vefe in alcune foto…grazie a te ora lo comprendo alla perfezione.
    Bellissimo che vogliono che la tradizione nn scompaia.vorrei fare un paio di domande..ma c’è un età particolare tra un passaggio cerimoniale e l’altro o è il consjglio che osserva e decide?come fanno ad osservare la maturità di un ragazzo x farlo diventare uomo..visto che credo siano in tanti….
    E ultima cosa…anche x le donne esistono cerimonie simili?
    Sono FELICISSIMA di potervi seguire ed impare cose nuove.
    Un abbraccio

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    1. Carissima Alessandra grazie mille, fa piacere sapere che troviate utile ed interessante quanto descrivo della mia vita in mezzo ai maasai. In merito alle tue domande trovi risposta proprio in questo articolo, non esiste età particolare ma ogni padre conosce abbastanza il proprio figlio e decidere se ritenerlo idoneo ai vari passaggi di ruolo. Per le donne invece non esiste nessun passaggio da festeggiare loro partecipano con onore alle cerimonie. Vieni a trovarci… sarà tutto più comprensibile dai tuoi occhi.

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