L’AMORE NON SI COMPRA: storie di passioni e illusioni in viaggio a Zanzibar!

Gli amori Facili

Non è semplice descrivere storie e relazioni conosciute in tutti questi anni di trascorso in Tanzania tra mare e savana! Ciò che mi piacerebbe trasmettere a chi legge questo blog è che la Tanzania è un paese meraviglioso, ma è povero ed è inevitabile che la popolazione vedendo i turisti in vacanza comincino a desiderare di più, perciò è importante confrontarsi con i tanti europei che vivono a Zanzibar o in savana da tempo, in modo da capire che tipo di aiuto si potrebbe portare. Dopo tanti anni di trascorso e vissuto in questo paese credo sia giusto esprimere la mia opinione anche su questo fenomeno degli amori troppo facili, e si sappia che così come ci sono i furbetti, ci sono anche tantissime brave persone che vivono dignitosamente.

Vado a vivere ai Tropici (Zanzibar)

Zanzibar è un’isola meravigliosa, fatta di panorami e spiagge mozzafiato, mare cristallino, tramonti tipici africani e colori unici. Ma non è solo il paradiso tropicale che tutti cercano, ha anche dei lati oscuri legati al turismo sessuale femminile. Questi aspetti vengono spesso ignorati e poco discussi, ma è importante parlarne e farne consapevolezza.

Ad ogni nuovo arrivo di turisti iniziano gli amori fasulli, il rito iniziale è sempre lo stesso e la malcapitata già pensa alla nuova vita ai Tropici. Molte donne, illuse da tanti bei ragazzi locali, decidono di mollare tutto e andare a vivere a Zanzibar già dopo soli dieci giorni di vacanza.

Alcune, accecate dall’amore, riescono a vendersi qualsiasi cosa, ritornando “nel paradiso tropicale” e lasciando tutto e tutti dalla sera alla mattina. Ci sono donne che sono riuscite a rinunciare ai figli piccoli, hanno svuotato i conti correnti di famiglia per costruirsi qualcosa a Zanzibar per poi scoprire che non ha funzionato poiché non si sono date il tempo di conoscere il posto, i locali e soprattutto di essersi innamorate di un uomo in una sola settimana di vacanza, dovendo avviare battaglie legali inutili da lontano senza arrivare a nessuna conclusione se non che l’intestazione al locale ha funzionato alla perfezione.

Il panorama a Zanzibar (Tanzania)
Mare e spiaggia a Zanzibar (Tanzania)

Vacanze e amori tra spiaggia e savana

Gli africani non sono abituati alle comodità e hanno un ritmo di vita completamente diverso da quello europeo. Non programmano mai nulla nella loro vita e vivono alla giornata, ma hanno capito che sulle belle spiagge di Zanzibar arrivano tante donne in cerca del grande amore (non importa come siano e chi siano) e in tanti hanno imparato ad illudere la donna bianca per avere una vita più facile. Per alcuni cercare la donna bianca è diventato un mestiere di moda. Sanno ormai molto bene che la “muzungu” (=donna bianca) li mantiene a distanza e i soldi arrivano facilmente e soprattutto senza fare sacrifici come studiare, cercando di crearsi opportunità di vita migliori.

Ogni volta che un turista regala qualcosa sulla spiaggia a un bambino o a un adulto, lo induce a credere che nella vita non si debba affrontare le responsabilità, ma sia più facile approfittare dei turisti che arrivano ogni settimana in aereo. Tutti facciamo l’errore di intenerirci quando visitiamo Zanzibar e di voler aiutare, pensando che il nostro piccolo dono possa risolvere qualcosa, quando invece stiamo causando un grosso danno alla popolazione locale. Questo discorso è ancora più importante per le tante donne che arrivano a Zanzibar e pensano di aver trovato l’amore dopo una settimana trascorsa in spiaggia tra passeggiate e lusinghe.

Come rovinare la vita di un africano

Un africano ha un concetto di casa completamente diverso dal nostro modo di vivere. Non guarda se i muri sono tinteggiati o se rimangono di cemento o mattoni. A loro non interessa se manca il bagno, se hanno un letto, un asciugamano o lenzuola. Gli basta un posto per dormire. La differenza d’età nella coppia in Africa è poco rilevante. Chi ama con il cuore è sincero. Conosco situazioni che ritengo davvero incredibili e la prima domanda che mi viene spontaneamente è:

“ma alcune donne la testa la usano” ???

S’innamorano del primo che incontrano passeggiando e dopo solo un giorno alcune hanno già perso “la capacità di intendere e volere”. Ormai hanno ricevuto qualche complimento e al rientro in Italia iniziano ad aiutare il loro amato. Non parliamo poi degli abitanti della savana che vivono in “capanne” ed hanno ancora meno delle persone di Zanzibar abituate al turismo. Pensano di renderli felici, aiutarli e rendersi utili, ma non pensano che in realtà li stanno distruggendo. Fanno di tutto pur di farli vivere da “ricconi” dove non c’è niente, rendendoli ridicoli agli occhi di tutti poiché non sanno gestire né soldi né attività, e li abituano solo a chiedere sempre di più senza sapere che adorano la casa che noi chiamiamo “capanna”.

I locali che risiedono dalle mie parti in savana ed hanno rapporti con qualche “bianca” sono facilmente riconoscibili. Girano con tablet, computer e addirittura iPhone, che pochi pure in Europa possono permettersi. In savana non hanno nemmeno i soldi per mantenere la linea internet al costo di circa € 25,00 al mese, ma si accontentano di comprare “megabyte” solo per l’ascolto della musica e per rispondere a qualche messaggio su WhatsApp alla “povera” bianca, che nel frattempo si lamenta di non trovarlo mai online nonostante il suo “regalone” avrebbe dovuto permetterle di sentirlo spesso.

Non tutti i villaggi sono coperti da linea internet o telefonica, spesso si spostano di alcuni chilometri in trasferta nella cittadina più vicina senza pensare o sapere che la persona amata è triste nel non sentirli. Nel frattempo passano il tempo pagando per guardare qualche film da chi ha la fortuna di possedere un televisore e ovviamente pagando, giocano sui social e poi, quando i giga terminano, ritornano al villaggio senza aver fatto in tempo di avvisare l’amica: internet è finito.

Si sappia che in Tanzania, la banconota di taglio più grosso è da Tsh 10.000 (equivalente a c.a. € 5,00) ma alcune persone sostengono che l’aiuto in denaro faccia bene. Inviano somme che in Europa alcuni non guadagnano nemmeno lavorando un mese intero, così l’uomo di “savana” si ritrova in mano cifre da capogiro che nemmeno aveva mai visto, se non forse sognato. Gli comprano moto, macchine, intestano loro le case, attività, abiti costosi e firmati all’ultima moda, orologi costosissimi, occhiali che siano rigorosamente Ray-Ban, pozzi. Spuntano persino nuove “onlus” per aiutare il singolo villaggio. Tutto ciò che secondo loro serve a rendere una vita migliore. Ma forse sono all’oscuro del fatto che tale materiale viene rivenduto la maggior parte delle volte a cifre simboliche per monetizzare, o ancor peggio, aiutano molti ragazzi a mantenere la dipendenza dall’alcool.

Dove termina la strada asfaltata e inizia quella sterrata. (Savana)
Case e strade sterrate in Tanzania

La maggior parte non sa né leggere né scrivere, ed essendo analfabeti devono persino farsi aiutare a contare, a cambiare con la valuta locale o cedere il telefono a qualche amico per rispondere ai messaggi della buona samaritana. È rilevante mantenerne il contatto di comodo. A tanti piace bere; grazie ai soldi che gli vengono regalati, hanno strada libera e aperta nello spendere tutto in alcool, rimanendo con niente, nemmeno un pugno di mosche in mano, rispetto a tutto ciò che avrebbero potuto imparare a gestire se al loro fianco avessero trovato una donna intelligente capace di comprendere a priori il loro stile di vita e che gli avesse insegnato a guadagnare per vivere pensando al futuro anziché regalare.

Regali da “ricchi” dal mare alla savana

Quando il portafoglio è svuotato, le povere si rendono conto che forse sono state solo usate, ed io penso:

Ma anche in Italia regali una macchina, una moto, tantissimi soldi a uno sconosciuto solo perché ci sei stata a letto mentre eri in vacanza? Ho conosciuto donne (e sono tante) in possesso di attività piuttosto famose in Italia, non solo un’ottima posizione lavorativa ma anche culturale e spesso mi sono chiesta… sono così intelligenti e non si rendono conto della situazione?

Queste donne perdono la loro dignità senza nemmeno rendersene conto! Sono poi costrette a chiedere supporto finanziario per arrivare a fine mese, donne che, dopo aver lasciato tutto, non hanno più nessuno che le ospiti di nuovo in Italia e nemmeno un soldo per comprare un biglietto aereo di ritorno. Sono costrette a cercare lavoro come badanti presso qualche famiglia solo per poter avere un posto dove vivere e il cibo, da persone abbienti si ritrovano senza niente. Ancora peggio per coloro che hanno lasciato l’Italia, svuotando i conti bancari familiari e abbandonando bambini piccoli, o per coloro che, nonostante tutto, arrivano in aeroporto e si trovano da sole, il loro amato è scomparso.

Chissà che leggendo questo articolo non penserete che io abbia fatto lo stesso errore nei confronti di mio marito.
Solo seguendoci o leggendo i vari articoli di questo blog avrete conferma che non è affatto vero.

William lavora e contribuiamo entrambi perché siamo una famiglia unita.

moto in savana (Tanzania)
Una moto masai in savana (Tanzania)

“Alcuni” esempi di donne illuse a Zanzibar;

  • HO CONOSCIUTO;
  • Una donna massacrata di botte e chiamata “vecchia” (aveva nemmeno cinquant’anni ed è una bellissima donna). Dopo aver costruito una guesthouse a Zanzibar con tutti i suoi unici risparmi, si è ritrovata rinchiusa a chiave all’interno del “suo sogno” con le costole rotte, denti da rifare, lividi da paura e salvata in extremis dall’ambasciata italiana con l’aiuto del rimpatrio immediato.

Donne che mettono al mondo figli scagliandosi contro le ex mogli dello stesso farabutto diventato il padre dei suoi nuovi bambini, senza provare a capire che la precedente è stata lasciata sola e con i figli per aver trovato un portafoglio migliore da usare “la guerra tra donne usate“.

– Una donna di quasi ottant’anni si riteneva follemente innamorata e al suo decesso ha lasciato un’eredità miliardaria. Ad oggi, la famiglia è in causa con il marito tanzaniano. (Chissà se risolveranno mai).

Moglie e marito sono in vacanza insieme e mentre il consorte fa il riposino pomeridiano, la “mogliettina” ha già un appuntamento in un luogo appartato. Quando torna, si permette di fare scene di gelosia all’amante se nota che lui sta passeggiando o parlando con qualche altra donna in spiaggia…

– Donne tornate per sorprendere l’amato e scoprire che lo stesso giorno era in volo verso l’Europa per sposarsi con un’altra.

– Donne che arrivano nella savana, pensando di essere al villaggio di famiglia, ma in realtà non sanno di trovarsi al villaggio di amici o fratelli. Cercano di nascondere la famiglia e i figli africani per paura di essere lasciate e non più finanziate o stipendiate.

– Donne che, seppur innamorate ciecamente, sono disposte a sposarsi pur di averlo al loro fianco in Italia, anche se a Zanzibar sanno che non rimarrebbe fedele. Dopo il matrimonio e l’arrivo in Italia, il marito sparisce rubando l’oro o i gioielli presenti in casa per comprarsi il biglietto di ritorno, così da raggiungere un’altra persona senza dover affrontare la scomoda prassi della richiesta del visto turistico.

– Donne che provano ad ingelosirli facendo figli con un altro della zona per poi tornare e sposarsi con chi l’ha sempre umiliata e tradita.

– Donne che non sanno di essere “una delle tante” ad essere usate.

– Altre che versano importi da capogiro per aprirsi attività non dichiarate in savana per poi scoprire di essere state derubate e la somma era troppo elevata da poter recuperare nemmeno con l’aiuto delle forze dell’ordine.

– Altre costruiscono case in terra masai senza informarsi, così in caso di controversia la casa rimane al locale.

Mucche al pascolo sulla spiaggia di Kigamboni in Tanzania
Mangrovie sulle spiagge di Kigamboni in Tanzania

Vivere un rapporto a distanza con l’amato a Zanzibar;

Ovviamente, in una settimana “avete capito” chi avete incontrato, con un rapporto a distanza ancora di più, tanto da essere diventate esperte d’Africa, incinta e sposate in pochissime settimane. Oppure l’esempio di chi arriva per quindici giorni l’anno convinta di essere l’unica ad essere attesa. Ma che rapporto si costruisce frequentandosi due settimane all’anno? Eppure, esiste chi porta avanti queste storie negli anni, tenendo nascosta la verità sia ad amici che parenti. Si vergognano, non prendono nessuna decisione in merito, ma frequentano l’africano e lo ritengono il loro uomo esclusivo, vivendo nell’ambiguità.

Vi sale l’ansia, dovete inventarvi assolutamente qualcosa, tipo sposarvi o partire, inventarvi un lavoro in Tanzania, ma di chi è la colpa? E chi si sveglia provando ad affrontare l’argomento con l’amato, spunta la stessa risposta, la solita frase uguale che ormai sembra fatta, ma non lo è. L’amato risponde: “Ma sei stata tu a decidere di aiutarmi, io non ti ho rubato niente.”

Adesso scusate se lo penso, ma hanno ragione!
Voi non accettereste tanto denaro o materiale da chi ve lo dona senza nessuna fatica?
Ora, chi sarà mai il poverino da aiutare, e soprattutto, chi aiuterà voi a rialzarvi?

Ma insistiamo ad usare il termine poverini….

Eh… cara Cristina (il mio nome)… quando sei contattata per informazioni o cerchi di metterle in guardia, non dire di stare attenta e che stai subendo una truffa, non dire che hanno moglie e figli da mantenere in Tanzania e magari anche in giro per il mondo. Ti dicono che vuoi rubare l’uomo, che vogliono le prove, che sei pazza e invidiosa, arrivando a fare gruppo e cospirare tra di loro per poi scagliarsi contro di te pensando che parli male di loro! Inizialmente cercavo di aiutarle dicendo la verità, ero dispiaciuta e preoccupata per questo tenevo che lo sapessero. Oggi invece non posso permettermi di dispiacermi per chi calpesta la propria dignità. Mi vergogno delle mie connazionali, sono le donne come quelle negli esempi che ho citato a rovinare l’Africa. È una vergogna vivere con gli occhi bendati piuttosto che rinunciare all’uomo sbagliato. Rifletti se il tuo uomo ti sta allontanando da chi ti vuole mettere in guardia, giudicando e criticando la persona che cerca di aiutarti (come me in questo caso io), lo fa per paura di perdere i tuoi soldi, ti fa del male usando e sfruttando.

L’amore non si compra

Poi, al tuo ritorno o a tua insaputa, con me risulta un agnellino, riesce persino a pagarmi pranzi o cene con i soldi che tu le hai appena inviato. Sa benissimo che le conviene avermi come amica e non nemica, vivo e lavoro con loro, solo tu non hai capito…. (sia chiaro che non ne sono fiera di raccontarti questa verità, ma mi auguro che serva come tua riflessione).

Se mi impegnassi di più a scrivere e a entrare nello specifico delle situazioni, dovrebbe fare un libro intitolato “Le Storie degli Altri” anziché un articolo di un blog. Ma in realtà, ho scelto di vivere qui per fare la mia vita e non per pensare a quella degli altri quindi non posso rispondere a domande a cui non avrai risposta.

Vedo situazioni incredibili e inaccettabili! Vorrei tanto che questo scritto possa servire in aiuto a chi si sente in dubbio nel rapporto attuale, cogliendo il messaggio che forse è giunto il momento di ammettere che stiamo sbagliando. È ora di riprendere in mano la situazione e fermarsi. Poniamoci delle domande e diamoci un limite. La vita è solo una e va vissuta con rispetto di sé stessi e non con chi ci illude solo per avere soldi dalle nostre tasche. Di problemi ne esistono di ben peggiori a dispetto di un amore malato.

Mi rendo conto che siate immersi fino al collo in questa situazione. Voi credete nel loro amore e i vostri cari lo confermano, ma avete ancora dei dubbi. Focalizzatevi sulle richieste di denaro. Pensate che prima di conoscervi, vivevano in maniera indipendente. Riflettete sul tenore di vita che state offrendo loro, che potrebbe non essere congruente al loro stile di vita precedente. Vivete e conoscete queste persone, perché l’amore vero rende felici senza causare ansia o vulnerabilità. Non dovrebbe rendervi fragili agli occhi del vostro partner. Ora lui conosce il vostro punto debole, quindi difendetevi!

L’amore è uguale in tutto il mondo e si vive senza scusanti sia tra culture diverse, sia in povertà.

I maasai sanno amare

Per anni ho combattuto con me stessa se scrivere questa grande verità in quanto ho sposato un africano, ed è un maasai. Leggi il nostro racconto qui.

Di coppie miste come noi, ne esistono tante altre che danno il buon esempio che il vero amore esiste in tutto il mondo. Sono felice di condividere la mia vita nella savana al fianco di mio marito e della nuova famiglia Maasai. Stando lontana da Zanzibar e dal turismo di massa, vivo in modo sereno e salutare senza sentirmi coinvolta in questi “strani amori”.

masai e italiana
Io e mio marito masai (Tanzania)

La parola di un maasai

Per correttezza, ho chiesto il parere del mio scritto a mio marito. L’articolo gli è piaciuto. Ha aggiunto solamente il suo pensiero dicendo che un vero africano non va a Zanzibar per “vendersi” bensì per lavorare e che appoggia appieno la mia lunga descrizione.
Tengo a ribadire che i Maasai, i zanzibarini o qualsiasi altro africano non sono tutti uguali. Conosco e frequento moltissime brave persone dignitose a cui non interessa il portafoglio di nessuno e mai hanno chiesto qualcosa a qualcuno, ma sono solo orientati ai loro progetti futuri e lavorano per vivere come qualsiasi uomo del mondo.

I FURBETTI ORMAI SI CONOSCONO E GUARDA CASO, SONO SEMPRE GLI STESSI A CREARNE UNA BRUTTA ETICHETTA, FACENDO DI TUTTA UN’ERBA UN FASCIO. PORTANO IL BRUTTO ESEMPIO A FRATELLI ED AMICI SU COME AVERE SOLDI FACILI, ANDANDO A ZANZIBAR ANZICHÉ STUDIARE E CREARSI UNA POSIZIONE LAVORATIVA PER LA VITA.

IN FONDO A ZANZIBAR CI SI DIVERTE GUADAGNANDO SENZA FARE FATICA” !!!

Dopo aver letto questo articolo, contattaci e vieni a visitare l’Africa vera tra gli abitanti della savana con noi. Qui, nessuno ti chiederà niente!

By Cristina e William

18 pensieri su “L’AMORE NON SI COMPRA: storie di passioni e illusioni in viaggio a Zanzibar!

  1. Giovanna

    Brava Cry! Spiegalo a certe donne che l’amore non si compra, che molte di loro hanno rovinato ragazzi giovanissimi. Certe “poverine” non capiscono che i loro “regalini” possono avere effetti devastanti su quei ragazzi. E’ normale che se una persona abituata a non avere nulla, se improvvisamente ha tutto, a volte più di quello che ha un ragazzo italiano della sua età, non capisca più nulla e che perda la testa. Ci sta aiutare qualcuno, ma aiutarlo, non stravolgere la sua vita. Storie assurde, storie di donne che mensilmente mandano una quantità di soldi pari a quella che un ragazzo italiano guadagna in un mese di lavoro. E poi tablet, telefoni da 1000 euro, moto, macchine, attività, resort. Se ste signore vogliono mantenere anche me ben venga, così evito di andare a lavorare tutti i giorni 🤣🤣🤣La stessa cosa vale anche per quei turisti che riempiono di regali i bimbi in spiaggia a Zanzibar. Ho visto bimbi puri e semplici rovinarsi e diventare simili ai nostri bambini italiani viziati.

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  2. La Donna Di "Gigante"

    Quanta ragione hai il problema secondo me è che bisognerebbe alzare l allarme prima che arrivino li…e cara Cry confermo quanto hai “conosciuto ” tu perchè potrei anche darti altri spunti …quanto mi piacerebbe scrivere un libro su quanto accade in quell’ isola magica che fa impazzire tutti….
    I ❤ Zanzibar.

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  3. Silvana

    Ciao ho letto il tuo articolo è ritrovo le stesse cose che tu elenchi ovunque.Anche qui in Marocco dove ci sto da 20 anni, è la stessa cosa…forse meno evidente ,ma il fine è lo stesso..Non facendo di tutta un erba un fascio,comunque..Il denaro facile non aiuta nessuno.Ecco perché mi sono trattenuta dal venire a Zanzibar…Non amo il turismo sessuale,ma mi piace il mare1 Comunque spero di conoscervi presto…Buona giornata Silvana..

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  6. Lussy

    Ti chiedo ancora scusa se ti sono sembrata offensiva o altro ,premetto che adoro la tua storia e come vivi la tua forza e coraggio vivere in savana non è affatto semplice da voi si può solo imparare .Spero che non pensi sia una sprovveduta o altro .

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  7. Lussy

    Tutto vero per carità ci sono molte di queste situazioni ma una domanda e non fraintendermi per te com’è stato con tuo marito prima di esserlo ti chiedo cio non per offendere o altro assolutamente e perché vorrei capire come sia stato per te e come hai capito che non fosse uno dei furbetti e scusa se ti sembro invadente ma cosi possiamo capire come poter affrontare una situazione del genere capire chi veramente tiene a una donna bianca visto che quando ci si innamora si perde la testa certo mai fino a quel punto ,se arrivi a cio vuol dire che sei proprio fusa .

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  8. doretta

    Ciao, non è facile avere una relazione a distanza con un italiano, ancora di più lo è con un abitante della savana che ha usi e costumi profondamente diversi dai nostri. L’importante come in tutti i rapporti è parlare per potersi conoscere e capire le profonde differenze che esistono tra noi muzungu e loro. E’ da un anno che conosco un masai, ci siamo visti diverse volte, in aeroporto l’addio è sempre uno strazio per tutti due, quando sono in Italia ci sentiamo e ci mandiamo messaggi tutti i giorni, certo la vita in savana non è semplice, anche ricaricare il cellulare non è facile, non c’è corrente e lui deve andare nel villaggio vicino a dove abita e chiedere il favore a chi ha un pannello solare e se poi piove il tutto si complica, non c’è corrente, non c’è acqua …….Il rapporto con la donna è molto diverso da quello a cui noi siamo abituate, anche se con noi muzungu si comportano in modo gentile. I masai sono molto fisici, c’è molto poco di romantico, non sono abituati a baci e carezze però questo potrebbe essere un punto a nostro favore per capire se hanno avuto già esperienze con altre muzungu o se è la prima volta. Sono stata nel suo villaggio, non è stato facile comprendere alcuni loro comportamente nei confronti delle loro donne, mi sono anche un po’ arrabbiata…..poi capisci, anche se non è facile, accettare che fa parte della loro cultura. Non hanno nulla di materiale ma hanno valori morali che noi muzungu nemmeno possiamo sognare, la savana e i loro abitanti mi sono entrati nel cuore. Per quanto riguarda il binomio amore e soldi sono perfettamente daccordo con te Cristina, l’amore non si può comprare, ma tu non hai mai fatto un regalo/lasciato qualche soldo al tuo uomo in tutti quegli anni? Non hai mai pagato per lui quando andavi a trovarlo? Quando sono stata da lui in savana ospite della sua famiglia, ho visto le condizioni in cui vivono e spesso sono in difficoltà a procurasi un po’ di riso e polenta, è vero che loro vivono così e sono abituati a vivere alla giornata, ma io mi sono profondamente vergognata a non lasciare loro nulla, ho portato vestiti, ho fatto a lui qualche regalo ed ho lasciato un po’ di scellini ma per questo non mi sento una turista sessuale. L’aiuto che possiamo dare deve essere fatto con molta parsimonia, in punta di piede, ma soprattutto bisogna spronarli a fare in modo che possano lavorare e guadagnarsi da vivere, lui spesso mi dice: “voglio stare anche io in piedi”….anche lì in savana c’è la possibilità per loro di fare qualcosa….
    Un saluto e un abbraccio.

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    1. Ti ringraziamo di averci dato il tuo pensiero e tante risposte le trovi nei tanti articoli che ho scritto. Solo una cosa…. Non cerchiamo di cambiarli, cerchiamo di adattarci al loro modo di vivere che questo grande popolo non ha bisogno dei nostri vestiti o soldi, ovvio che un regalo fa piacere a chiunque ma ciò che Tu hai descritto è solo quello che i tuoi occhi europei hanno visto…

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      1. doretta

        Si hai ragione, io ho descritto la mia esperienza con occhi europei. Io non sono una Maasai, sono fiera di essere Italiana, come loro sono fieri di essere Maasai. Non ho la pretesa di diventare una Maasai perchè per esserlo bisogna nascere e crescere in quel popolo con quella cultura, come non ho mai pensato di cambiarli, io non sono nessuno. Ho solo voluto portare la mia esperienza, non è facile capire ed accettare culture così diverse dalla nostra, penso che, anche per te non sia stato facile all’inizio ……Ma penso che quando c’è rispetto e voglia di conoscersi anche le divergenze più profonde tra culture diverse possano essere appianate e non è sempre questione di soldi…..

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