Per capire chi sono i capi maasai e in cosa consistono le loro riunioni, facciamo un po’ di chiarezza:
Oggi parliamo di Tanzania poiché le stesse regole non valgono per la tribù maasai del Kenya. Il popolo maasai vive a stretto contatto non solo con la famiglia d’origine, ma anche con i villaggi adiacenti.
I maasai possono incontrarsi, non conoscersi o non essersi mai visti ma si sentono ugualmente “fratelli” portando avanti le stesse tradizioni e la stessa cultura tutta la vita, parlano lo stesso dialetto denominato il “Maa” dalla Tanzania al Kenya.
RUOLI IMPORTANTI DEI CAPI MASAI:
CHI E’ IL CAPO VILLAGGIO DI FAMIGLIA: (in lingua masai: orkitok’o lengang); ogni famiglia ha un capo villaggio, in genere è sempre il più anziano ad avere questo ruolo e dopo di lui il compito passerà al figlio maschio più grande.
Esistono diversi ruoli, utili a garantire la pace e la serenità del popolo maasai.
CHI E’ IL CAPO DI TANTI VILLAGGI:
Sia in lingua “maa” che swahili il capo si chiama: mwenyekiti);
un maasai scelto dalla comunità, non giovane/non vecchio, gira spesso nei villaggi per assicurarsi che tutto vada bene, che non ci siano litigi o problemi di normale quotidianità, cerca di risolvere ogni questione con dei meeting, controllando periodicamente che il caso sia “chiuso”. Collabora con il governo, riporta problematiche burocratiche, autorizza o compila documenti come certificati di nascita, il rinnovo di un documento d’identità, certifica proprietà di bestiame, terreni o case ed ogni residente che avrà bisogno di uno di questi “esempi” dovrà presentarsi negli uffici governativi specifici con l’autocertificazione e l’autorizzazione comprovata dal capo maasai referente.
CHI E’ IL CAPO MASAI TEMPORANEO:
In questo caso prendiamo in esempio Zanzibar, località turistica dove ormai è nota la presenza capillare di maasai emigrati per lavoro, in spiaggia con bancarelle, nei resort come guardie o altro. Viene nominato anche lì un capo maasai che si occupi di supervisione e di fare da porta voce al “grande capo maasai della savana”.
Si tratta di un impiego temporaneo poiché non vive in “terra maasai”, e il potere decisionale di qualsiasi eventualità resta al capo maasai regionale.
CHI E’ IL GRANDE CAPO MAASAI REGIONALE:
In lingua masai si pronuncia “olaingwenani”: si può diventare capo maasai a qualsiasi età, l’importante è essere maggiorenni. Il suo compito è di seguire gli avvenimenti della propria regione ed essere a capo di ogni importante decisione.
Nello specifico, si occupa di:
- problemi di tipo politico;
- problemi tra tribù;
- discordanze per acquisti di terreni o simili;
- problema della siccità e dove pascolare;
- singoli maasai o interi villaggi che trasgrediscono le regole;
Maasai lontani dalla famiglia per troppo tempo;
- cerimonie importanti per l’assegnazione di titoli e ruoli nella tribù;
- date da decidere;
- problemi di vario genere dove si chiamerà in prima persona chi ha sbagliato per risolvere la grave questione (come un vero e proprio processo tribale!)
MEETING/RIUNIONI MASAI;
La cosa che più mi stupisce di questo grande popolo masai è la fratellanza che contraddistingue ogni singolo elemento, viene percepita anche tra due persone che non vanno d’accordo caratterialmente!
Quasi una volta a settimana, si ritrovano gli uomini provenienti da tanti villaggi, formano dei gruppi, stanno ore (o giorni!) seduti a parlare.
Non sempre si tratta di condizioni di difficoltà, spesso parlano della loro vita, cercano di migliorarla, formano collette o raccolgono soldi per i fratelli bisognosi e per cose utili tipo costruzioni di Chiese e scuole. Decidono insieme l’importo e tutti dovranno versare, chi non può attenderà la giornata di mercato, venderà una capra , una mucca o una gallina per saldare l’importo dovuto.
Nella tribù maasai non esiste il termine rubare!
Picchiare ed esprimersi in modo volgare e violento, sono attività condannate ed osteggiate come previsto da regolamento maasai.
Si tratta di un popolo tranquillo, parlano e risolvono tutto con la massima calma, nessuno urla addosso a nessuno. Organizzano meeting affrontando argomenti di vario genere, telefonandosi o dandosi appuntamento tramite passa parola.
Ovviamente nessuno è obbligato a partecipare alle riunioni, ma se non esiste un imprevisto valido l’invito viene rifiutato di rado. Nelle riunioni con il capo maasai è di rilevanza almeno la presenza del capo villaggio, essendo un raduno di regioni il luogo d’appuntamento sarà a meta strada e comodo a tutti da raggiungere.
QUALCHE ESEMPIO DI TRASGRESSIONE DALLE REGOLE MAASAI:
La parola d’ordine di un maasai è aiutarsi;
- Un altro esempio delle necessità che portano i maasai ad una riunione è quando si allontanano da casa per lavoro, se non si danno notizie alla famiglia, se non si torna per mesi o anni, se non si contribuisce economicamente, la riunione si concluderà con l’intervento del capo maasai di zona in questione.
- L’interessato verrà obbligatoriamente intimato a rientrare, se non fosse in possesso di denaro per spese viaggio il meeting servirà per raccogliere la spesa necessaria e se non verrà accettata la proposta il maasai verrà cacciato dalla comunità e non potrà più lavorare in quella zona (es. Zanzibar).

UN MATRIMONIO TRA UN MASAI E UNA DONNA BIANCA NEGATO;
Rispetta il parere della tua famiglia!
Anni fa ho avuto modo di assistere a un matrimonio tra un maasai ed una “mzungu” (donna bianca), nessuno era d’accordo venisse celebrato, il parere negativo arrivava soprattutto dalla già presente moglie maasai, lui non diede retta a nessuno per far felice la donna bianca, iniziò la cerimonia ugualmente, ad un certo punto vennero interrotti canti e balli, tutti si allontanarono di punto in bianco e velocemente, io non capivo cosa stesse accadendo, la casa dello sposo fu imbrattata di sangue all’esterno.
Mi venne poi spiegato che quel matrimonio con la donna bianca non poteva essere celebrato, la prima e attuale moglie maasai non aveva acconsentito alle seconde nozze con la nuova arrivata e delle regole erano state infrante. Subito venne chiamato il capo maasai, si fece una settimana di riunione, in conclusione venne deciso che quel maasai non avrebbe potuto ne frequentare ne mangiare in nessun villaggio o casa maasai e ha dovuto pagare una multa di due mucche per aver provato a fare il furbo e mancanza di rispetto per la sua famiglia maasai.
La povera sposa bianca, ignara di tutta la situazione, era impaurita e confusa!
BANDITA LA DISONESTA’ DAL POPOLO MASAI
In una circostanza, mi sono trovata ad assistere ad un’altro grosso problema, un maasai aveva rubato una mucca e l’aveva venduta al macello.
Una trasgressione gravissima… rubare non fa parte della cultura maasai!
La persona in questione ovviamente scappò, non si sapeva dove fosse. Il capo famiglia (padre o chi ne fa le veci) dovette assumersi tutta la responsabilità e pagare una multa con ben due mucche da restituire al derubato.
I MASAI NON VOGLIONO PROBLEMI
In definitiva…
I maasai non vogliono problemi, cercano di risolvere tutto senza arrivare a soluzioni drastiche evitando tensioni nella comunità, amano vivere sereni, ma se qualcuno cerca di irrompere il loro silenzio, sanno diventare molto duri affinché diventi e se ne crei esempio a chi non vuole accettare queste regole… “PAROLA DA MAASAI”.
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Venite a trovaci, vi aspettiamo nella vera Africa della Tanzania per un viaggio di esperienza indimenticabile in mezzo ai locali della savana.
Ciao Cristina e William

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